I formaggi

I prodotti

La storia

Gli antichi Romani erano inizialmente restii ad inserire nelle opere letterarie parole esplicite che si riferissero al cibo. Per loro, soprattutto il formaggio era sinonimo di sottocultura, poco attinente a diventare pietanza sulla tavola dei ricchi. Nella cena di Trimalcione e Petronio il formaggio è assente, mentre nel ricettario di Apicio è poco menzionato.

La riabilitazione di Marziale

Il formaggio in realtà veniva spesso associato a due tipologie di visioni: una romantica secondo la logica del “buon selvaggio” ed una più barbarica, grezza. Marziale, ruppe con queste convinzioni riabilitando il formaggio e facendolo diventare espressione di tradizione e identificazione antropologica dei popoli. Ponendo attenzione sui tipi di formaggio, tra i quali il pecorino, Marziale riabilitò in un certo senso anche il pecorino, anche quello proveniente dalla Lucania.

I formaggi Lucani

La produzione di formaggi a base di latte di pecora, provenienti dalla Lucania, ebbe sin dai tempi dei Romani una grande importanza. Il pecorino lucano era l’antico antenato dell’attuale pecorino di Filiano anche se la produzione inizialmente era concentrata nella Val d’Agri, dove era fortemente radicata la cultura della produzione di formaggio. Nel corso degli anni la tradizione di formaggi a base di latte di pecora, capra, mucca e latte misto, si è evoluta fino ad oggi con l’attribuzione dei marchi DOP e IGP per Pecorino, Caciocavallo e Canestrato.