il percorso

la storia della via

Appia, Regina Viarum, per la sua perfezione tecnica, la sua bellezza e per il concetto altamente moderno. La via Appia è stata costruita pensando al passaggio di due carri dell’epoca in direzione opposta; per questo la sua larghezza è di 5 metri e, in molti punti è dotata di spazi pedonali. Un concetto di percorrenza e fruibilità altamente visionario. Oltre 700 km di percorso da Roma a Brindisi, toccando regioni e zone bellissime. La realizzazione della Via Appia cominciò nel 312 a.C. per permettere il collegamento di Roma a Capua e consentire all’esercito di raggiungere velocemente la Campania. Solo successivamente venne completato il percorso fino a Brindisi.

il degrado

Se la memoria dell’uomo è legata al cammino perché solo chi cammina sa decifrare i segni che la via ti lascia, la memoria storica è cancellata dall’incuria dell’uomo. Parcheggi e tangenziali hanno ricoperto nel tempo l’antica via Appia. Oggi della via di collegamento più importante dell’epoca romana, resta ben poco. Anche se dopo l’unità d’Italia ci fu un tentativo di recupero, poche restano le zone percorribili rispetto all’antichità, dimenticando che:

il mondo è di chi si impolvera le scarpe e batte la terra con piede libero

il passaggio di gaivs in lucania

Nel suo viaggio per raggiungere Brindisi e imbarcarsi alla volta di Atene, GAIVS si imbatte, rimanendone affascinato, nei paesaggi della Lucania, nel suo cibo e nel vino. Diventa quindi un primo esperimento di turismo esperienziale con tutti i benefici di tipo cognitivo che questo comporta. La scoperta di una terra cantata da Orazio a cui ha dato i natali, rende questo viaggio altamente interessante al di là di ciò che può essere per lui, l’obiettivo finale. E’ quindi tappa “godereccia” e istruttiva della quale GAIVS, ne raccoglie i frutti a mani basse.